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Synthonia • Yamaha Dx7, Synth Fm

Yamaha Dx7, Synth Fm

dagli ANALOGICI, ai primi DSP ibridi, fino ad arrivare ai più recenti VIRTUAL ANALOG e derivati

Re: Yamaha Dx7, Synth Fm

Postby Ytsejohn » Mon Aug 26, 2013 7:35 pm

Io l'ho usata per anni ma non l'ho mai amata: troppo complessa per ciò che offre...trent'anni fa sicuramente era fantascientifica, oggigiorno richiede mille sbattimenti per risultati mediocri. Buoni i piani elettrici, le bells e il clavicembalo, per il resto a me non soddisfa.
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Re: Yamaha Dx7, Synth Fm

Postby wave » Mon Aug 26, 2013 7:56 pm

Da certi discorsi che ho letto in questo thread, credo che molte risposte appartengano a gente che non era ancora nata quando DX7mkI uscì sul mercato... : Chessygrin :

A parte questo, DX7 è un sintetizzatore che all'epoca fece molto scalpore perché utilizzava una sintesi del tutto desueta, basata sulle sinusoidi che, a vario titolo, fungevano da frequenze portanti e/o modulanti. Ponendo in diverso rapporto questi "oscillatori" si potevano ottenere spettri complessi che poi sarebbero transitati attraverso degli inviluppi ad 8 stadi, LFO ed altre amenità digitali.
Quindi di campioni all'interno della DX7mkI e mkII, oltre a tutti i prodotti da essi derivati fino ad arrivare a FS1R non ce n'è nemmeno l'ombra.

Rimando alle varie pagine in rete che trattano della sintesi in FM.
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Re: Yamaha Dx7, Synth Fm

Postby DarioMoog » Wed Aug 28, 2013 8:37 am

Secondo me è un brutto strumento se con la sintesi FM si vogliono ricreare le sonorità acustiche che ormai si trovano in ogni workstation (archi, brass, organo, piano....).
Però se si sfruttano a pieno le sue potenzialità si possono creare dei suoni spettacolari che solo questo tipo di sintesi ti permettono

Il problema, secondo me, sta che la catena di operatori modulanti non da all'utente un riscontro immediato di cosa stia cambiando agendo sul singolo parametro, rispetto alla sintesi sottrattiva che, in questo senso, è molto più intuitiva.

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Re: Yamaha Dx7, Synth Fm

Postby Caligari » Wed Aug 28, 2013 9:47 am

DarioMoog wrote:Secondo me è un brutto strumento se con la sintesi FM si vogliono ricreare le sonorità acustiche che ormai si trovano in ogni workstation (archi, brass, organo, piano....).

Infatti secondo questo criterio sarebbe un brutto strumento anche un Minimoog : Chessygrin :
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Re: Yamaha Dx7, Synth Fm

Postby gennargiu » Wed Aug 28, 2013 9:52 am



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Re: Yamaha Dx7, Synth Fm

Postby DarioMoog » Wed Aug 28, 2013 12:30 pm

Caligari wrote:
DarioMoog wrote:Secondo me è un brutto strumento se con la sintesi FM si vogliono ricreare le sonorità acustiche che ormai si trovano in ogni workstation (archi, brass, organo, piano....).

Infatti secondo questo criterio sarebbe un brutto strumento anche un Minimoog : Chessygrin :


piccolo OT:
giustissimo...anche se a volte tentando di imitare il suono acustico viene fuori un suono spettacolare, come ad esempio il Brass del'Oberheim OB-Xa
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Re: Yamaha Dx7, Synth Fm

Postby g_five » Wed Aug 28, 2013 1:38 pm

Caligari wrote:
DarioMoog wrote:Secondo me è un brutto strumento se con la sintesi FM si vogliono ricreare le sonorità acustiche che ormai si trovano in ogni workstation (archi, brass, organo, piano....).

Infatti secondo questo criterio sarebbe un brutto strumento anche un Minimoog : Chessygrin :


Il fatto però che comunque quei synth nascevano anche con lo scopo di imitare gli strumenti acustici! Al contrario del minimoog... Comunque stiamo divagando!

Sicuramente è una tastiera che offre sonorità praticamente uniche! Che piacciano o no, è un altro paio di maniche
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Re: Yamaha Dx7, Synth Fm

Postby universo_parallelo » Mon Sep 02, 2013 12:53 pm

6 operatori, poi 4, poi nuovamente 6...
DX7, con DX1 e DX5, avevano 6 operatori,
poi sempre e solo 4 operatori fino alle SY77 e SY99, che nuovamente ne avevano 6.
Ovviamente vanno considerati anche i rispettivi rack.

Sempre e solo una questione economica, oppure ci sono altre motivazioni tecniche,
che hanno portato la Yamaha a costruire sintetizzatori anche molto più ricchi di funzioni rispetto alla DX7,
ma dotati di 4 operatori?
E' una domanda che mi faccio per esempio pensando alla V50, che è la prima workstation della Yamaha,
così come alla SY200, che seppur di fascia economica è però una tastiera decisamente più recente,
quando il costo del chip era già sensibilmente calato sul mercato.

Allora perché puntare nuovamente sui 6 operatori con le già citate SY77 e SY99?
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Re: Yamaha Dx7, Synth Fm

Postby fuztec25 » Thu Oct 31, 2013 5:47 pm

Ciao a tutti, questo è il mio primo post :) ...

I 6 operatori della serie SY/TG non devono essere confusi con quelli delle serie DX/TX. La sostanziale differenza sono il numero di algoritmi (32 nella DX e 45 nella SY) ed il numero di forme d'onda per gli oscillatori (1 sola, sinusoidale, per DX e ben 16 per la serie SY). In più la serie SY è dotata di ring-modulation, FX e Filtri FIR.
Ovviamente questa differenza, aggiunge una complessità timbrica davvero unica per la serie SY, pur complicandone l'utilizzo. Apro una parentesi dicendo anche che, dopo che i programmatori si erano letteralmente ammazzati, per creare suoni sulle DX, non si sono poi sbattuti più di tanto, per creare nuovi suoni per le SY, preferendo convertire il materiale già esistente ed apportando solo poche modifiche per la creazione di timbriche nuove per la serie SY.

In ogni caso, la sintesi FM di Yamaha è basata su modelli matematici memorizzati in una ROM (quindi niente simulazione "virtual analog", laddove questa richiede una notevole complessità di elaborazione di calcoli in virgola mobile per la CPU, per simulare il "feeling" analogico... Già all'epoca la CPU della serie TX era molto stressata) ed il motivo per cui non si sia pensato ad aggiungere altri operatori, secondo me, è presto detto: la FM di Yamaha era già MOLTO complessa a 6 operatori... Chi avrebbe osato provare con un numero superiore?
A dimostrazione di ciò, anche altre case si avventurarono nella sintesi FM (Korg con il suo DS-8, Casio con la serie CZ/VZ...) ma semplificando di molto la catena di sintesi (e relativa programmazione), proprio per "evitare" di incappare nella complessità indotta dei prodotti Yamaha e, al tempo stesso, attirare una fetta di clientela a cui piaceva il suono FM ma che non osava avvicinarsi al tasto EDIT dei DX...
I 4 operatori di Yamaha (DX11, 21, TX81Z, etc.) devono essere visti come una "semplificazione" della sintesi, ed un modo per vendere la tecnologia (ricordate che comunque un DX7II-D del 1987, tanto per citare un modello, costava 1.990.000 lire dell'epoca!) a minor costo (avvicinandosi però al suono dei "fratelli maggiori").

In buona sostanza è uno strumento sì completamente digitale, ma "vintage" allo stesso tempo.

Fuz!
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